Progetto Quid

 

Abbiamo incontrato Giulia Houston, responsabile delle relazioni con le istituzioni di Progetto Quid. Grazie alla sua pazienza e chiarezza abbiamo potuto scoprire meglio questa incredibile realtà di cui tutti stanno parlando nell’ultimo periodo fra le realtà italiane emergenti nel settore della moda etica..

Progetto Quid è nato nel 2013 su impulso di Anna Fiscale e Ludovico Mantoan con un obiettivo principale:  sperimentare il reinserimento lavorativo di persone in difficoltà attraverso il loro impiego in attività produttive che rispondano alle logiche del mercato e che allo stesso tempo stimolino una partecipazione attiva alla bellezza e alla creatività.

La fertilità del bacino di appartenenza del progetto, la tradizione tessile del Veneto e la presenza di numerosi industrie tessili nel veronese, hanno contribuito a far confluire gli interessi di Anna e Ludovico in quello che poi è diventato Progetto Quid.

Grazie al recupero dei tessuti di rimanenza delle industrie della moda nazionale Progetto Quid crea capi di abbigliamento dando lavoro a persone con un passato di fragilità. Virtuoso esempio di moda etica.

In origine il progetto era diretto a garantire il reinserimento lavorativo di donne con un passato di fragilità, ma con l’evoluzione delle esigenze sociali ha iniziato a coinvolgere nuovi soggetti bisognosi, e come ex tossico dipendenti e richiedenti asilo.

 

Nel giro di 4 anni da 5 dipendenti Progetto Quid ad oggi ha 80 dipendenti, con l’obiettivo di assumere 15 nuove persone ogni anno.

I dipendenti vengono segnalati da associazioni di volontariato che collaborano con Quid e spesso vengono scelte persone che hanno già fatto un percorso sartoriale, ma esistono anche casi di formazione on the job fornita dai responsabili di produzione interni a Quid.

 

Le principali difficoltà incontrate dai fondatori del progetto per inserirsi nel mercato della moda italiana rappresentano al tempo stesso le caratteristiche che hanno permesso a Quid di riscuotere il successo che ha avuto nel giro di pochi anni.

La moda etica in Italia è ancora vista, dai più, come un’attività di para – volontariato, come una missione, poco legata al glamour del mondo della moda.

Ciò, quindi, ha creato delle difficoltà all’inizio dell’attività della cooperativa in quanto non permetteva di vedere in Quid un partner strategico. Cercare dei partner che credessero nel progetto, soprattutto nella fase iniziale, è stato arduo. Molti percepivano Progetto Quid come un progetto di beneficienza e non come un’attività economica.

Al tempo stesso, però, la poca attenzione al mondo della moda etica del mercato italiano, l’assenza di brand di fascia media che producessero capi di abbigliamento in modo etico, e che producessero vestiti appetibili per giovani donne ha reso unico il brand, permettendogli di posizionarsi nel mercato della moda con 5 negozi monomarca, 40 negozi multibrand che vendono i loro prodotti, un e-commerce e diverse capsule collection con altri attori dell’industria della moda (es. Calzedonia, Diesel, Altromercato, Naturasì).

Progetto Quid realizza due collezioni all’anno, con continuo ricambio delle varianti di ciascun capo dovute proprio alla particolare modalità di approvvigionamento del tessuto, realizzando capi di abbigliamento donna e varie tipologie di accessori.

Nel futuro prossimo di Progetto Quid c’è sicuramente un cambio di sede operativa dovuta all’aumento dei dipendenti e la voglia di crescere sempre più per rendere l’industria della moda italiana più sostenibile e più umana.

Qui il loro sito per saperne di più!
https://shop.progettoquid.com

 

 

 

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