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maglioni fatti a mano moda etica marchi

Bilulu

Lucrezia ha imparato da piccolissima a lavorare a maglia grazie alla sua bisnonna e questa passione non l’ha mai abbandonata, fino a diventare la sua professione.

La storia di Lucrezia nasce da quello che in un primo momento le era sembrato un fallimento, trasformatosi, invece, poi, in un trampolino di lancio.

Dopo un’esperienza di lavoro fuori da Roma, infatti, Lucrezia nel 2013 ritorna nella sua città di origine e si mette a caccia di lavoro come insegnante di tecnica ai ferri da lana. Nel suo portfolio allega diverse foto dei suoi lavori, capi di maglia interamente disegnati e realizzati da lei (dalla tintura della lana alla confezione). Le foto ritraggono lei che indossa i suoi capi e sono state realizzate da sua mamma Cristina, da sempre appassionata di fotografia.

I colloqui come insegnante di maglieria non vanno, ma le foto di Lucrezia rimangono nel cellulare della mamma che inizia a mostrarle a tutte le sue amiche che non vedono Lucrezia da anni e chiedono a Cristina di mostrare come e quanto fosse cresciuta la figlia.

Immediatamente Lucrezia passava in secondo piano rispetto ai maglioni, infatti, tutte le persone che vedevano le foto si interessavano principalmente di quale fosse l’origine dei capi.

Sono iniziate ad arrivare, così, le prime richieste di maglioni su misura.

I primi capi erano realizzati con filati completamente tinti da Lucrezia con colori naturali, come ad esempio, ortica, cipolla, melograno ed esclusivamente realizzati a mano con i ferri da maglia.

Con i mesi la richiesta di maglioni è iniziata ad aumentare e Lucrezia si è accorta di non riuscire a tingere manualmente tutto e a realizzare con i ferri ogni maglione.

Ha avviato, quindi, una caccia alla macchina domestica da maglieria.

La ricerca non è stata facile, i macchinari di seconda mano su Roma avevano costi molto elevati ed erano pochi.

Finalmente Lucrezia trova su Portaportese una macchina che fa per lei: una passap duomatic D80 interamente revisionata ad un costo contenuto. Così, nel 2014, il progetto Bilulu spicca il volo.

Bilulu significa piccolo insetto in Swahili, ed era il soprannome che il papà di Lucrezia usava per chiamarla da bambina.

L’avventura Bilulu vede coinvolte esclusivamente Lucrezia, che progetta e realizza i capi, ed il design del packaging e sua mamma Cristina, che si occupa del profilo manageriale e fotografico del brand.

Il laboratorio dove vengono realizzati i capi è il vecchio casale dove Lucrezia era cresciuta da bambina e dove vive ancora Cristina.

Ogni capo Bilulu è realizzato con la lana della filatura Biagioli Modesto una delle 27 realtà imprenditoriali italiane che ha aderito al progetto detox di Greenpeace, i filati, quindi, sono trattati con procedure all’avanguardia in merito alla sostenibilità delle sostanze impiegate nella tintura e nella lavorazione delle fibre.

La filosofia del laboratorio artigianale Bilulu è quella di tendere ad un prodotto di moda che sempre più unisca manualità, qualità e naturalità. Con le sue creazioni Bilulu non vuole coprire bensì scoprire persone, infatti ha cominciato la sua attività rivolgendosi esclusivamente ad appassionati della maglieria che prediligessero modelli personalizzati. Grazie a tale sensibilità nascono le collezioni Bilulu, disegnate per un pubblico eterogeneo ed esigente che apprezzi lavorazioni e rifiniture accurate, linee versatili e filati di prima qualità.

Le collezioni Bilulu sono edizioni limitate, ogni capo, infatti, è numerato, corredato da garanzia per il controllo di qualità della filatura e munito di informazioni per il consumatore, ispirate al modello di etichetta trasparente pianesana (un sistema di etichettatura, ideato da Mario Pianesi nel 1980, in cui vengono riportate le principali caratteristiche e informazioni del prodotto e della sua filiera).

In ogni etichetta è indicata l’intera filiera di produzione del capo. La cura nella realizzazione della maglieria si estende anche nel garantire al consumatore l’intera tracciabilità del prodotto al fine di assicurare la sua completa sostenibilità.

Oltre alle collezioni è, ovviamente, possibile ordinare capi su misura.

Il sogno di Cristina e Lucrezia è quello di occuparsi interamente loro dell’intera filiera di produzione, dalle capre alla confezione finale dei capi. L’attenzione per l’ambiente e gli animali   è un loro pensiero costante che si rispecchia sia nella scelta dei filati e che nelle procedure di realizzazione del capo seguite.

Questo il loro sito!

http://www.bilulu.it

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