Il 24 aprile del 2013 crollò a Rana Plaza una palazzina di otto piani in cui erano concentrate un centinaio di di micro aziende tessili che lavoravano per oltre trenta marchi internazionali della moda tra cui H&M, Wolmart e le italiane Kappa e Benetton.
Un evento devastante in cui morirono 1129 persone e ne rimasero ferite più di 2500.
A distanza di 6 anni mentre si parla sempre di più di sostenibilità ambientale, la sostenibilità sociale sembra non essere fra le priorità delle aziende di moda.
![](https://dressthechange.org/wp-content/uploads/2018/04/dress-the-change-rana-plaza-collapse.jpg)
In questi giorni chiediamo con più intensità ai grandi brand di sapere chi ha fatto i nostri vestiti, di rendere pubblica la catena di fornitura per permettere di verificare che vengano rispettati i diritti dei lavoratori.
Usiamo i social per veicolare questi messaggi di solidarietà e far pressione ai grandi marchi. Questi i principali hashtag da usare:
#RanaPlaza #NeverAgain #Whomademyclothes
Ecco alcuni documentari per sapere di più sulla tragedia di Rana Plaza:
Reportage di Liza Boschin e Elena Marzano: http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-32d3b3be-421e-4164-af7b-d75aac92e530.html (italiano)
Tears in the Fabric: tearsinthefabric.com/ (in inglese)
Clothes to Die For: dailymotion.com/video/x27j5wi_clothes-to-die-for-rana-plaza-disaster-bangladesh_news (in inglese)
Fashion Victims: abc.net.au/4corners/stories/2013/06/25/3785918.htm (in inglese)
The Deadly Cost of Fashion: youtube.com/watch?v=9Fkhzdc4ybw (in inglese)
Victim of Bangladesh factory collapse shares story: cbsnews.com/videos/victim-of-bangladesh-factory-collapse-shares-story/(in inglese)