L’esperimento del No Buy Year: 12 mesi senza acquistare vestiti

Come ti è venuta l’idea della sfida nel 2021 e perché hai deciso di imbarcarti in questa impresa del No Buy Year? Qual era il tuo obiettivo?

Quando sono venuta a conoscenza del No Buy Year ho pensato fosse una pazzia. Un anno INTERO senza comprare NULLA? Mi pareva una sofferenza così strana e inutile, una restrizione eccessiva. Impossibile per me, che nel 2016 compravo almeno 1-2 capi nuovi alla settimana.

In seguito, grazie a questi documentari e alle info reperite online, il mio rapporto con lo shopping è cambiato. Ho deciso di non voler più contribuire all’industria del fast fashion, e piano piano mi sono disintossicata dallo shopping tradizionale in favore del second-hand. Nella mia testa mi identificavo un po’ come una vegana della moda!

Ma anche con il second-hand è facile lasciarsi andare: costa poco, è carino, non so se mi serve, però dai… lo compro!

Ho quindi cominciato a flirtare con l’idea del No Buy Year, che nel 2020 non mi pareva più un’idea tanto pazza. Il 31 dicembre ho scritto nei miei buoni propositi per l’anno nuovo “Non comprare vestiti nuovi per un anno”, e da lì è nato tutto.

L’obiettivo del mio No Buy Year 2021 era quindi una sfida con me stessa. Avevo individuato una mia debolezza (il desiderare e comprare troppi vestiti) e volevo vedere se ero diventata abbastanza forte da superarla.

Quali sono le regole del No Buy Year?

Un No-Buy Year ha delle regole molto semplici: ci si impegna, per 12 mesi, a non comprare niente di non strettamente necessario.

È ammesso acquistare quindi:

  • prodotti alimentari
  • detersivi, prodotti per la pulizia e l’igiene personale
  • spese fisse (internet, ricarica del telefono, benzina)

Secondo il No-Buy Year è anche possibile ri-acquistare un prodotto terminato che utilizziamo regolarmente. Quindi, ad esempio, usi il mascara tutti i giorni e finisci l’unico che hai, puoi acquistarne uno nuovo anche durante
il No-Buy.


Il No-Buy Year può essere generale o limitato ad alcune categorie specifiche, magari le più “difficili”: per me è l’abbigliamento, ma per qualcun altro potrebbero essere i trucchi, i prodotti per la skincare e i capelli, i libri, gli accessori per un particolare hobby…


Ovviamente queste regole sono solo delle linee guida: ognuno può impostare il proprio No-Buy Year come meglio crede, in base alle proprie esigenze e difficoltà.

Hai mai avuto bisogno di qualcosa che non avevi durante questi 12 mesi? Se sì, come hai gestito questo bisogno senza acquistare nulla?

Sì, durante i 12 mesi di No-Buy ho avuto bisogno di capi di abbigliamento che non avevo. Mi sono accorta che parecchie scarpe della stagione precedente erano inutilizzabili (rotte, sfondate, inguardabili), e subito sono stata tentata di sostituirle. In realtà poi ho deciso di usare altre scarpe che avevo già, e non ho mai sentito la mancanza di
quelle distrutte. Tutt’ora non le ho sostituite. Quando si ha troppa roba, succede anche questo.

Un altro aneddoto riguarda un antipioggia: non ne possiedo uno, ma sapevo che mi sarebbe servito per un breve viaggio in montagna. L’ho chiesto in prestito a mia madre, l’ho usato, l’ho lavato e l’ho restituito. A volte la soluzione è davvero così semplice e davanti a noi.

Come sappiamo, spesso acquistiamo anche per avere un’immagine diversa agli occhi delle persone che ci circondano. Nel tuo caso, come hanno reagito le persone intorno a te al tuo esperimento? (se vuoi farci qualche esempio o raccontare aneddoti)

La verità? Se non lo avessi detto in giro, NESSUNO se ne sarebbe accorto. Ma davvero, assolutamente nessuno.

Credo che abbiamo una percezione gonfiata di quello che gli altri notano di noi. Davvero poche persone notano come siamo vestiti, e ad ancora meno persone interessa se quello che indossiamo è vecchio, nuovo, griffato o second-hand.
…Diciamocelo: a nessuno frega niente di quello che ti metti addosso. Ancora: a nessuno frega niente di quello che ti metti addosso. Non è liberatorio? Secondo me sì.

C’è da sottolineare che non partivo con un armadio vuoto (come quasi nessuno): ho già un sacco di cose da indossare per diverse occasioni. Forse solo nel caso in cui avessi dovuto iniziare un nuovo lavoro con dress-code molto formale avrei dovuto impegnarmi molto di più nell’apparire, ma è l’unico caso che mi viene in mente.

In conclusione, quali sono stati i benefici che ne hai tratto? Cos’hai imparato da questa esperienza e in che modo è cambiato il tuo approccio agli acquisti dopo questa sfida?

Sono più consapevole di cosa ho davvero bisogno. Il concetto stesso di “bisogno” è stato messo più volte in discussione durante questi 12 mesi:

  • “I sandali sono rotti”. Sì, ma ho bisogno di averne un altro paio?
  • “Le scarpe da ginnastica sono bucate”. Sì, ma ho bisogno di sostituirle subito?
  • “Vorrei un maglione giallo” Ok, ma ne ho bisogno?

La verità è che quasi mai ne ho bisogno davvero. Potrebbero farmi comodo magari, ma posso vivere benissimo senza. Questa filosofia può sembrare un po’ estrema, un “accontentarsi” quando si hanno i mezzi e si potrebbe avere di più. D’altra parte, invece, è rivalutare continuamente il proprio approccio alla vita, agli oggetti e alle esperienze. Un obbligo ad una riflessione che spesso non abbiamo tempo di fare.

Il mio approccio agli acquisti è senza dubbio cambiato. Ero già diventata molto selettiva, adesso lo sono ancora di più. So distinguere un acquisto per necessità da uno per svago. E non demonizzo il secondo, assolutamente, io ci cado ancora nella tentazione dello shopping “dopaminico”: sono felice però di poterlo riconoscere subito come tale, e decidere consapevolmente se procedere o no.

Mi sento meno vittima della pubblicità, del consumismo e delle apparenze. Acquisto solo per me, e solo ciò che so userò davvero molto o che renderà la mia vita più bella.

Pensi sia una cosa che possiamo fare tutti? Quali sono i tuoi consigli per chi vorrebbe provare?

Bè, se pensi che un anno intero senza acquisti sia follia pura, forse non sei ancora pronto/a per il No-Buy Year! 😀 È un esperimento interessante, in cui si impara molto, ma ha senso se è una sofferenza imposta. Meglio magari aspettare un po’, oppure cominciare per categorie, o mettersi alla prova per un periodo più breve (1 mese, 6 mesi).
Non ho altri consigli, se non quello di tenersi sempre aperti a nuove possibilità. In realtà credo che le storie siano più utili dei consigli. E qui sopra c’è parte della mia storia, che spero ti abbia ispirato almeno un po’.


Se vuoi leggere l’intera cronaca del mio No-Buy (con tanto di aneddoti divertenti!), ti lascio qui i due articoli blog in cui ne parlo:
No-Buy Year 2021: aggiornamento a 6 mesi
No-Buy Year 2021: resoconto di un anno senza acquisti

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