La sostenibilità è un concetto appartenente alla sfera ambientale ed economica. Definisce uno sviluppo in grado di assicurare il soddisfacimento dei bisogni dell’attuale popolazione senza compromettere le risorse destinate alle generazioni future.
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Perché parliamo di moda sostenibile?
Perché l’industria della moda non può prescindere dall’utilizzo di materie prime: la terra, l’acqua, le piante, gli animali. L’attuale sovrapproduzione di capi di abbigliamento richiede un crescente fabbisogno di energia e sta consumando irrimediabilmente le nostre risorse naturali.
Gli attuali modelli economici della fashion industry hanno inoltre portato un inasprimento del divario sociale in molti Paesi dove si concentra la manodopera. La domanda spropositata di abbigliamento e l’assente tutela dei lavoratori sono responsabili di condizioni lavorative disumane, salari inesistenti e schiavitù moderna. Quando si parla di sostenibilità nella moda si intende considerare un nuovo modello, in grado di misurare la richiesta dei beni in base alla disponibilità delle risorse – intese anche come forza lavoro – perseguendo l’obiettivo di una giustizia sociale.
Se continuiamo a produrre a questi ritmi, cosa lasceremo alle generazioni future?
Con la moda etica e sostenibile non stiamo definendo una tendenza, ovvero una categoria codificata da canoni estetici e uno storytelling che convinca l’acquirente. Si tratta invece di un modo di pensare ed agire su scala globale, in cui l’azione più efficace da parte del consumatore rimane quella di non comprare nuovi oggetti quando non necessario. Il meccanismo della domanda e dell’offerta prevede due attori (il richiedente e il fornitore) entrambi coinvolti in parità nell’azionare l’ingranaggio. Se negli ultimi decenni l’industria della moda ha condizionato un pubblico sempre più vasto, rendendo “necessarie” 52 collezioni l’anno, la moda sostenibile intende smontare questo funzionamento e invertirne la rotta.
La fashion industry deve cambiare direzione, a partire dal disegno del progetto, passando per la scelta dei materiali, fino al confezionamento. Tutto deve essere ripensato in un’ottica di sostenibilità ambientale e giustizia sociale.
Un mo(n)do migliore*
Come si può dare un nuovo impulso al mondo della moda?
Non c’è una sola via. Tutti gli attori devono convergere i propri intenti verso un approccio più sostenibile.
Nel concreto, questo significa:
— Per le aziende e gli operatori del settore
Investire nell’innovazione mirata allo sviluppo di prodotti con un minore impatto ambientale. Prediligere sempre la qualità alla quantità e dettare le proprie condizioni in funzione di quello. Difendere e valorizzare i dipendenti, formando professionisti consapevoli dell’impatto causato dal proprio lavoro. Dare il maggior numero possibile di informazioni al consumatore e a chi si occupa delle vendite. Operare scelte logistiche improntate sull’economia locale e prediligere la collaborazione con aziende rispettose dell’ambientee della sicurezza dei lavoratori.
— Per noi consumatori
Scegliere consapevolmente i prodotti, utilizzando l’acquisto come un segnale di preferenza nei confronti di aziende più rispettose ed evolute. Mettere in discussione i trend per capire se costituiscono una trappola di consumo o se contengono la spinta ad un miglioramento. Informarsi quando si manifesta il dubbio nei confronti delle politiche dei brand. Scegliere in base alle proprie esigenze, confrontando sempre più alternative per trovare quella che ha un impatto minore. Diffondere la propria conoscenza ed esperienza in fatto di acquisti e consumo di beni-moda.
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